Scrivere storie Erotiche, Grottesche, Cattive
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Scrivere storie Erotiche, Grottesche, Cattive

Scrivere Storie Fantastiche

Cattive

Grottesche

Erotiche

con Alessandra Minervini

Lezioni + editing  sul racconto

Da marzo a maggio 2024

 

Scrivere Storie Erotiche

Lunedì 6 e 13 maggio dalle ore 19.30 alle ore 22.30

Tre ore di editing del racconto (data da concordare con la classe)

Dopo averle baciato la mano la mano,
il sorvegliante le dava un bacio più su, sul braccio, nell’incavo del gomito.
La pelle lì era sensibile, e quando Madeleine piegava il braccio aveva l’impressione che il bacio vi restasse racchiuso.
Lo lasciava lì, come un fiore tra le pagine di un libro, e più tardi, quando era sola, apriva il braccio e lo baciava nello stesso punto, come a divorarlo più intimamente.
Questo bacio, deposto con tanta delicatezza, era più potente di tutti i pizzicotti grossolani che aveva ricevuto per la strada come tributi al suo fascino o delle oscenità sussurratele dagli operai: “Viens que je te suce.”

 

Un racconto erotico trascina nell’oscurità della mente, nel complesso delle trame, nella morbosità sentimentale. Della casalinga annoiata che si fa distrarre dal giovanotto di turno frega poco. Il cliché va evitato? Mi viene in mente un brano tratto “Gita al faro” di Virginia Woolf dove uno stato d’animo viene evocato descrivendo uno scenario dove gli oggetti sono fatti di mistero e di ricordo.“Tuttavia, come le api sono attirate da un che di dolce e di aspro nell’aria, inafferrabile al tatto e al gusto; così la gente continuava a ronzare intorno all’arnia a forma di cupola, ad attraversare distese d’aria sopra tutti i paesi del mondo e a riempire le arnie di ronzii e di fremiti; arnie che sono persone.” Le ginocchia si trasformano in un nido d’amore. Dentro questa dimora impenetrabile ronzano irrequieti mormorii e fremiti di passione. L’immagine dell’arnia estrania e subito dopo collega un’immagine alla successiva come una scossa dietro l’altra che prima sorprende e poi si riempie di erotismo.

 

Scrivere Storie Cattive

Lunedì 8 e 15 aprile dalle 19.30 alle 22.30

Tre ore di editing del racconto (data da concordare con la classe)

“Se un diavolo è nei dettagli,

un buon racconto è quanto di più perverso

si possa leggere.”

Flannery O’ Connor

Se volete imparare a scrivere bene, dimenticate buoni propositi e sentimenti iper protettivi. Dimenticate la morale e il desiderio di rassicurazione che alcuni personaggi, soprattutto contemporanei, mettono in scena. C’è una massima americana che a proposito di scrittura e di storie, dice: Bad decisions make good stories.

Fate fare cose orribili ai vostri personaggi, fate pensare loro l’impensabile e avrete una storia meravigliosa. La letteratura dovrebbe occuparsi più spesso di storture, brutture, legami repellenti, intenzioni malefiche. Sto esagerando, volutamente, certo. Non è una regola che vale sempre e in ogni caso. Spesso i cattivi maestri in letteratura sono i migliori maestri per chi scrive.  Flannery O’Connor, di cui consiglio di leggere tutti i racconti. Flannery ha scritto di miserabili, disperati, al limite del freak. Persone poco raccomandabili, furfanti e perfide. Il suo valore letterario risiede nell’offrire ai lettori un terzo occhio con cui osservare il mondo e di cui, la maggior parte delle volte, aver paura: In cosa consiste questo immaginario costellato da tanta malvagità? In due ispirazioni ben precise: l’infanzia e la spiritualità della scrittrice.

A proposito della prima, scrive: Chiunque sia sopravvissuto alla propria infanzia, possiede informazioni sulla vita per il resto dei propri giorni.

Parole sacre per Flannery, complici due avvenimenti della sua stramba infanzia. Il primo è legato a un pollo che cammina al contrario, il secondo a un angelo custode preso a pugni. Nella fattoria di famiglia la piccola Flannery addomestica un pollo, come fosse un gattino, insegnandogli a camminare all’indietro. Fa scalpore al punto che da New York mandano un giornalista televisivo a riprendere il fenomeno e la bambina si esibisce in una proto-corrida di mini-dilettanti allo sbaraglio. Il secondo trauma avviene dopo qualche anno, quando comincia a studiare dalle suore e accade l’inverosimile.

L’episodio lo racconta in una lettera del 1956: Fra gli otto e i dodici anni avevo l’abitudine di chiudermi ogni tanto a chiave in una stanza e facendo una faccia feroce (e cattiva), vorticavo coi pugni serrati scazzottando l’angelo. Si trattava dell’angelo custode del quale, secondo le suore, tutti eravamo provvisti. Non ti mollava un attimo. Lo disprezzavo da morire. Sono convinta di avergli addirittura mollato un calcione finendo lunga distesa.

 

 

Scrivere Storie Grottesche

Lunedì 11 e 18 dalle 19.30 alle 22.30 

Tre ore di editing del racconto (data da concordare con la classe)

“Ho inventato la macchina spaccabaci. L’ho ricavata dall’asta del mio lampadario,

alla sommità del quale ho messo il tritacarne.

Mia madre non sa.”

Aldo Nove, Woobinda e altre storie senza lieto fine

A noi i racconti piacciono se sono osceni, privi della vergogna dei personaggi, di chi scrive e di chi legge e  attratti da una  voce primigenia che combatte regole e stereotipi. Lunga vita alle storie brevi, lunga vita al grottesco. Per grottesco si intende assurdo, bislacco, bizzarro, kafkiano, paradossale, pirandelliano, ridicolo, strambo, strampalato, strano, stravagante. Il grottesco in letteratura può essere definito a grandi linee come “una forma di espressione scritta che descrive ciò che non può essere controllato dalla ragione, è innaturale, e nasce in opposizione all’imitazione classica della bella natura e al razionalismo e all’ottimismo dell’Illuminismo. Frankenstein è un classico esempio di  personaggio grottesco. Lo scopo è creare un personaggio dinamico che evochi più di un sentimento nel lettore. Si potrebbe essere sorpresi di provare pietà per un terrificante “mostro” o tenerezza per qualcuno che ha commesso atti di violenza. I retroscena e la vita interiore di questi personaggi sono incredibilmente importanti. 

 

Tre moduli, tre punti di vista sulle storie, tre editing, tre modi per ritornare o cominiciare a scrivere.

Ogni modulo singolo costa 80 euro. Tre moduli insieme 180 euro (entro il 31 gennaio)

Tre moduli per ex corsisti di Scrivere Storie Fantastiche 150 euro

Per saperne di più : corsi@alessandraminervini.info

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