Recensione | Ursula Foskòlou, La balena, Besa Muci
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Recensione | Ursula Foskòlou, La balena, Besa Muci

Besa Muci, 2022, 80 pp, 14 eu

“La balena” è la creatura letteraria di Ursula Foskòlou, giovane promessa della narrativa greca. Poetessa e autrice, per questa prima prova letteraria ha collezionato meritati riconoscimenti in Grecia. Il volume è una raccolta di brevi storie che sconcertano il quotidiano oppure lo sublimano. Ogni volta fagocitate nell’ampia pancia del cetaceo dove tutto può accadere, compresa la creazione di mondi alternativi. «L’acqua le gocciolava dai denti come una tenda trasparente. Mi spogliai, scavalcai la lingua lunga e umida, entrai e mi sedetti nella sua bocca. Sono anni ormai che ti seguiamo: lei che vuole inghiottirti e io – in eterno – che la trattengo.» In linea con la ricerca stilistica che sottende alla microfiction ogni prosa è ispirata, onirica. Pur nell’evidente fascinazione per il minimalismo, l’autrice tocca vette surreali. Il tempo e lo spazio sono rette parallele. Non incontrandosi mai, creano commoventi narrazioni che a volte sono fulmini a ciel sereno, altre sono stelle cadenti nel buio.

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