Recensione | Rita Lopez, Fuori da ogni tempo, Besa
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Recensione | Rita Lopez, Fuori da ogni tempo, Besa

Besa, 2021

Dietro una grande storia, c’è una grande protagonista. Nell’ultima prova letteraria di Rita Lopez di grandi protagoniste ce ne sono due. Cornelia, vestale dell’antica Roma che si ribella ai finti privilegi assegnateli prima della sua nascita, fa da controcanto alla storia principale, quella di Beatrice, una donna alla scoperta dell’amor proprio. “Guarda che poi te ne penti!”, le ripete la madre al telefono da Bari, esortandola a non mettersi da parte, dopo tutti i sacrifici per farla studiare nella capitale. Ma Beatrice ha l’irruenza dei ventenni, lascia Archeologia per sposare il ragazzo che le fa perdere la testa, avrà dei figli e un matrimonio appagante fino a quando, anni dopo, non scoprirà che sarebbe stato meglio ascoltare sua madre. Per fortuna non è mai troppo tardi per riprendersi la propria vita. Superati i 40 anni, Beatrice diventa archeologa (il sogno che si realizza), conosce Lucio (un fotografo dal fascino spigoloso alla Eastwood) e si sente finalmente a suo agio con la vita. Fino a quando l’Alzheimer della madre non la riporta a dover scegliere se rinunciare a se stessa oppure vivere liberamente “fuori da ogni tempo”.

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