Recensione | Elvira Navarro, L’isola dei conigli, Liberaria 2021
16570
post-template-default,single,single-post,postid-16570,single-format-standard,bridge-core-2.4.7,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,qode-theme-ver-23.5,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-6.5.0,vc_responsive

Recensione | Elvira Navarro, L’isola dei conigli, Liberaria 2021

Liberaria 2021, 200 pp, 16,50 euro

Se potessimo dire ciò che pensiamo e ottenere ciò che desideriamo; se ogni giorno affrontassimo la paura per vincerla senza esserne perseguitati; se non avessimo le convenzioni a cui dar conto vivremmo una vita meravigliosa dentro “L’isola dei conigli”. Gli undici racconti di questa acclamata scrittrice madrilena sono lo specchio irriverente delle ossessioni umane (nascoste). Un inventore maldestro inventa solo ciò che è già stato inventato finché non si trasferisce su un’isola deserta dove addestra conigli per scacciare gli uccellacci che lo torturano; una madre defunta chiede l’amicizia social a sua figlia per starle vicino; la cuoca di un hotel è così schiacciata dall’esterno che fa i sogni degli avventori invece dei suoi. Mischiando horror, gotico e surrealismo Navarro ci fa sorridere e insieme inorridire di noi stessi, riscrive l’esistenza capovolgendo il confine tra dimensione onirica e quotidianità, e leggendola noi ne siamo felici.

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.