Recensione | Andrea Donaera, La notte delle ricostruzioni, Tetra edizioni
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Recensione | Andrea Donaera, La notte delle ricostruzioni, Tetra edizioni

Tetra edizioni, 78 pp, 4,00 eu

Un giovane uomo cerca di sopravvivere al suo personalissimo dopoguerra, in una notte acre in cui il presente e il passato si sovrappongono, il futuro appare solo in controluce. “Finalmente è come se non fossi io”, si dice davanti a uno specchio che riflette tutto tranne il suo corpo, deforme e smunto, annientato dalla digestione di sé. Ogni giorno la sua esistenza si concentra in surrogati di vite schermate da un pc, da un cellulare, da una tv. Cosa ci riguarda quando ogni cosa della  nostra vita smette di assomigliarci, assottigliandone l’identità? Andrea Donaera, poeta e scrittore gallipolino, ci regala la sua storia più intima e perturbante. Sfruttando a pieno la forma breve, in cui ogni parola è il pezzo di un puzzle epifanico. “La notte delle ricostruzioni” è il primo volume di Tetra, neonata casa editrice, che affida alla forma racconto la sua scommessa letteraria. Tra le prime uscite, insieme a Donaera, anche le storie di Zardi, Canepa, Aiolli.

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