come mi è venuto in mente di farmi il sito invece della barca
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come mi è venuto in mente di farmi il sito invece della barca

Non mi piace molto la parola sito. Mi sembra un sinonimo non riconosciuto di salma o di mausoleo. Preferisco web o rete. La prima rinfresca, la seconda espressione fa calore. Una commistione che mi assomiglia molto. Riesco a essere gelida e calorosa nello stesso sguardo.
È così che ho immaginato di iniziare a lavorare per questo spazio. Avendo bene in mente una rete, che partendo dalla vita e dall’esperienza, si è poi codificata nelle pagine che avete appena letto o state per leggere. Queste pagine raccontano quello che ho fatto, quello che voglio fare e quello che farò. Sono pagine senza tempo presente. Al presente ci penserà il blog. Che si intitola #unastoriatuttapersé. Sarà questo il salone delle feste, la piscina raso terra, il menù gourmant. Il posto dove voglio raccogliere le storie. A partire da oggi.
Andiamo per ordine. Funziona più o meno così.
#unastoriatuttapersé, è una specie di casa di scrittura, un ibrido che non esiste e che nasce dalle mie ossessive competenze: editing e creative writing.
Nel blog  racconterò alcuni libri che mi hanno fatto impazzire come la mayonese quando ci sono troppe uova. Ci sarà spazio anche per i libri degli amici che saranno appositamente evidenziati in giallo: “questo libro è di un mio amico/ mia amica” come è giusto che sia.

Ci saranno le mie storie, racconti, brevi reportage e soprattutto ci saranno le storie dei miei corsisti. E infatti. Chi ha partecipato a un mio laboratorio può, se vuole, spedirmi un racconto (creato durante il corso o meno) e io sarò lieta di renderlo pubblico perché se ho un’arma questa è a doppio taglio, ed è una fiducia estrema nelle storie di chi seguo anche a discapito delle mie.

Altre rubriche presenti nel blog:
#cicchetti, un sorso nudo e crudo di alcuni autori che amo molto
#guestbook, un libro consigliato da un mio amico o una mia amica
#abuso di parole, un dizionario riscritto da me su alcuni termini oggi violentati
#scrittorinvisibili, ironici ritratti inventati di scrittori che non incontrerete mai (forse)

– Quindi sei una blogger?

– No.

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