“Quando finite il romanzo […] mettetelo in un cassetto.
Più a lungo che potete. Un anno o più sarebbe l’ideale;
ma andranno bene anche tre mesi.
Allontanatevi dalla macchina,
come ordinano i poliziotti del telefilm”.
Zadie Smith
La narrazione è il culto di un totem. Questo totem, che si usa evocare, è la (ri)scrittura. Chi scrive non finirebbe mai il suo romanzo. Non si tratta di una tensione verso la perfezione; non è una questione di refusi sfuggiti alla stanchezza. Si tratta di un difetto visivo che l’editing aiuta a correggere. La scrittrice Zadie Smith sostiene l’importanza di allontanarsi dalla macchina: “Il segreto per editare bene il vostro lavoro è semplice: bisogna che diventiate il lettore invece che l’autore.”
Cosa può succedere in una pagina di un romanzo? Tutto. Questa è la meraviglia. Ma per farci entrare quel tutto, scrivere può non essere sufficiente. L’editing è quella “lama di luce” che uno scrittore non vede; quell’”alba lattiginosa” che è meglio non spunti mai. Insomma, perché nella pagina possa avvenire una qualche forma di meraviglia è necessario che qualcun altro la osservi prima di riscriverla. Per vedere oltre una storia, cioè lavorare con l’occhio vigile di un editor, bisogna sapersi allontanarsi dalla pagina e ripensare con uno sguardo estraneo quello che si è scritto o quello che qualcuno ha scritto. Questo laboratorio fornisce gli strumenti di base per imparare a valutare il proprio lavoro e quello di altri; analizzare testi di narrativa e scrivere felici e contenti (forse). Per farlo nelle due giornate alterneremo teorie drammaturgiche a esempi pratici; il lavoro su testi altrui a quello sui propri testi; la passione per la scrittura alla necessità della scrittura.
Una settimana prima del laboratorio, i corsisti possono (non c’è obbligo) inviare alla docente un testo di massimo 20.000 battute (incipit di un romanzo, un racconto, un capitolo, un pezzetto di storia) con cui lavoreranno durante il laboratorio.
Nella prima giornata lavoreremo sulle bozze di alcuni romanzi italiani che poi sono stati pubblicati; senza dimenticare di fare riferimento ai testi dei corsisti e ad alcune opere di Maestri letterari. L’obiettivo è analizzare e capire il potenziale che c’è dentro una storia prima ancora che essa diventi trama. Nella seconda giornata metteremo alla prova i testi dei corsisti, analizzandone la struttura, la coerenza testuale, l’efficacia narrativa e le principali ingenuità contenute nella prima bozza (lessico, luoghi comuni, immagini stereotipate, chiusure di senso).
Gli argomenti del workshop: