Di cosa scriviamo quando scriviamo di “amore e guerra” – Nuovo laboratorio di scrittura

“Le tue parole mi si addicono”. J D. Salinger
“Tutte le storie sono storie d’amore”, recita la prima frase come una spudorata dichiarazione di Eureka Street: tumultuoso romanzo in cui il protagonista viene mollato dalla sua fidanzata. Mettere in scena subito la fine di una storia è uno dei movimenti narrativi che più mi eccita. Un attraente segno di inciviltà.
Avevo già scritto, tempo fa, di come la scrittura di qualcosa poi diventi la padrona di chi l’ha scritta. Nel mio caso l’amore e il suo tormento sono diventati la materia prima, una delle, di conversazione quando parlo di scrittura e non solo. Forse volevo che succedesse da una vita, forse non lo sopporto ma accolgo questo destino. Del resto, i romanzi che hanno spostato qualcosa dentro di me, come persona e come autrice, sono sostanzialmente storie d’amore. A cominciare da Lolita. Un amore che è una derivazione dell’inciviltà. Quanto più un personaggio è incivile tanto più la storia d’amore sarà appassionata. Potrei creare una mappa dell’inciviltà letteraria. E dentro ci metterei mezza storia della letteratura ma anche tanti romanzi recenti italiani che raccontano, in buona sostanza, la mancanza d’amore, la fine di una storia o la separazione, e lo fanno molto bene. Con un profondo senso di inciviltà. Riflettendo su amore, inciviltà e scrittura mi è venuto in mente che un’altra caratteristica della letteratura sentimentale è la guerra. L’altra faccia dell’amore o forse l’unica, quella più autentica. Da qui, o forse da sempre, è nata in me l’idea di farne un laboratorio. Si chiamerà “Amore e guerra” e girerà per l’Italia insieme a me. Nelle prime versioni del laboratorio ci sarà anche un modulo curato da Giorgio Vasta che si intitola “Avere una storia”.
Anche “Amore e guerra” rientra nel programma e nell’idea di Una storia tutta per sé: il dato biografico e la propria vita, per chi desidera scrivere, rappresentano un giacimento prezioso. Da cui attingere, succhiare e reinventare.
alessandra